Emozionare, stupire e meravigliare…queste le sensazioni che deve suscitare l’abito da sposa. Tra tutte le scelte legate al gran giorno è indubbiamente quella più carica di emotività. L’abito deve avere un’allure magica, deve farvi sentire le protagoniste assolute della giornata. Va scelto in base alla fisicità, ma anche in base al taglio , alla scollatura e a dettagli come il tessuto e le maniche.
Vari tipi di taglio
Modello scivolato. Sobrio ed elegante, un vestito da sposa scivolato ha la forma di un abito da sera lungo: generalmente con spalline, cade morbido verso terra e accarezza la silhouette della sposa senza stringerla eccessivamente e seguendo esattamente quelle che sono le sue curve. Il vestito si adatta perfettamente al corpo con grazia e sensualità.

Graziana Valentini
Taglio principessa. Tutte da bambina lo abbiamo sognato: un abito da sposa con il corpetto stretto e delicatamente ricamato e una gonna ampia, che forma bellissime onde e che può sconfinare in un lunghissimo strascico.

Graziana Valentini
Stile impero
Questo taglio fu immortalato da Giuseppina Bonaparte, la moglie di Napoleone, che segnò un’impronta di stile, poi ripresa anche anni più tardi. Un abito da sposa stile impero è tagliato immediatamente sotto il seno e da qui si allarga, senza diventare a palloncino, e scende a terra morbido e leggero, focalizzando l’attenzione sulla parte alta della silhouette.
Linea A
Come suggerisce il nome, la linea A consiste in una parte superiore e una gonna che va allargandosi fino a poter diventare molto voluminosa. E’ uno dei tagli per il vestito da sposa piú popolari al mondo.

Maria Laurenza
Linea dritta
Questo taglio nacque come reazione alla moda dei corsetti del secolo XIX. Con una impronta geometrica, i vestiti di questo tipo si aggiustano alla corporatura, da dove il tessuto si estende in verticale, generando una caduta leggera che aiuta a dissimulare fianchi ampi e altri difetti. La vita rimane ben definita e in generale è un taglio che richiede tessuti leggeri.

Rosa Clarà
Abito da sposa a sirena
Audace e tremendamente sexy, questo stile riprende la forma di una sirena, metà donna metà pesce, per cui ha un corpetto molto stretto che continua fin sotto i fianchi per poi aprirsi come una vera e propria coda e scendere a terra con un leggero strascico. In genere il taglio della coda arriva sopra il ginocchio, per permettere alla sposa di camminare in maniera agevole.

Maria Laurenza
Scollature
In linea generale le scollature profonde sono adatte alle spose minute con un seno piccolo. Le spose che invece hanno un decollètè più generoso devono avere una scollatura più contenuta, oppure una scollatura “illusoria”, ovvero coperta da un tessuto trasparente, che permette di rimanere lo stesso abbastanza coperte.
Scollatura rotonda
Questa è una scollatura classica che può essere adattata a qualsiasi modello di abito da sposa, con spalline o con maniche lunghe o corte. Va bene per tutti i tipi di donne, in particolare quelle dalle piccole spalle, perché crea un effetto ottico che tende a ingigantire.

Rosa Clarà
Scollatura completa senza spalline
In un abito da sposa con la scollatura senza spalline, il corpetto finisce appena sopra il seno. La linea del corpetto può essere orizzontale o ad arco. È uno dei modelli preferiti dalle spose, soprattutto nelle ultime stagioni, ma è adatto solo a quelle che hanno le braccia toniche, le spalle proporzionate e il seno non troppo prosperoso.

Rosa Clarà
Scollatura squadrata
Questa scollatura, che può essere abbinata sia a spalline che a maniche più o meno lunghe, crea l’effetto ottico di allungare il collo.

Rosa Clarà
Scollatura a cuore
Quando il corpetto non ha un taglio orizzontale, ma la forma della parte superiore somiglia a quella del cuore, si parla di scollatura a cuore. È la scollatura ideale per le donne con un seno abbondante.

Graziana Valentini
La scollatura a V è tipica dei corpetti fascianti, ma va bene per tutti i modelli di abiti da sposa. Questa scollatura mette in risalto il seno, soprattutto se è profonda.

Maria Laurenza
La scollatura all’americana è quella caratterizzata da spalline che terminano dietro la nuca e lasciano nude le spalle, le braccia e la schiena per un effetto davvero sensuale.

Rosa Clarà
La scollatura drappeggiata cade sul petto morbidamente. Ha una vestibilità molto fine ed elegante e mette in risalto il seno senza essere eccessiva.
La scollatura a barchetta (o barca) disegna una linea che va da una spalla all’altra dalla forma tondeggiante, motivo per cui ricorda una barca. Può essere molto vicina al seno oppure più accollata, in base al gusto e alla corporatura della sposa. Le spalle restano leggermente scoperte.

Rosa Clarà
Scollatura a girocollo
Fra tutte, menzionata anche per questo per ultima, è quella meno scelta per l’abito da sposa. Gli stilisti la propongono con un collo in pizzo che impreziosisce l’abito e rende l’insieme molto elegante e raffinato.

Rosa Clarà
Le maniche lunghe o corte
La scelta delle maniche per gli abiti da sposa è estremamente ampia, tuttavia, in sostanza, ci si deve orientare fra due indirizzi principali: manica lunga o manica corta. Le maniche lunghe sono indicate per spose che hanno braccia molto esili o, viceversa, anche molto robuste. Le ultime tendenze del momento prevedono l’utilizzo di abiti da sposa con maniche realizzate con i pizzi più raffinati. Gli abiti da sposa con le maniche lunghe, a tre quarti o appena accennate, realizzate con qualsiasi tipo di tessuto appaiono molto più regali ed eleganti. Le maniche lunghe in pizzo non solo vengono adottate per i modelli invernali, ma compaiono anche sulle passerelle estive.

Maria Laurenza
Il taffetà è la soluzione ideale per l’inverno. Ha un aspetto lucido, luminoso e fruscia ad ogni singolo movimento. Le maniche lunghe fino al polso, svasate e realizzate in tessuto molto leggero come lo chiffon prive di qualsiasi ricamo e applicazione, regalano a chi le indossa con disinvoltura uno charme irresistibile e di gran classe. Il georgette per le maniche di questo tipo va sempre bene, è un tessuto molto prezioso e al tatto risulta morbido, ha un aspetto cadente e ben fluido. Le maniche corte si addicono a spose dai fisici tonici ed asciutti, generalmente longilinee e con pelle abbronzata. La linea migliore è quella svasata e per quanto riguarda il tessuto non c’è alcun limite.
Ottimi i tessuti leggeri per la stagione più calda mentre quelli un po’ più pesanti come il raso o il velluto sono da adoperare in inverno.
Invece per le mezze stagioni il pizzo è la scelta più giusta. Le maniche a palloncino possono essere la giusta soluzione se realizzate in gazar o in organza.

Rosa Clarà
Il gazar è un tessuto di seta trasparente e abbastanza rigido mentre l’organza ha le medesime caratteristiche di rigidità e trasparenza ma la seta di cui è fatto lo rende madreperlato. Le maniche ad aletta sono di forma triangolare, molto piccole e si appoggiano sulle spalle formando un’appendice piuttosto rigida, o in alternativa possono scendere verso il braccio e coprirne solo la parte iniziale. Le più belle sono quelle ricoperte di più file di perle o di piccoli cristalli che a seconda della luce che li sfiora brillano mandando mille e più riflessi. In atelier sapranno suggerirvi i tagli migliori per nascondere un difetto, una linea in grado di esaltare un pregio o un tessuto che rende più vestibile la mise.
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